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Trattamento del carcinoma spinocellulare

Se cerchi un dermatologo a Roma per la cura del carcinoma spinocellulare contatta Medicalia, il centro specializzato in Dermatologia Oncologica diretto dalla Dr. Elisabetta Perosino.

Esami e terapie per il carcinoma spinocellulare

Cos’è il carcinoma spinocellulare

Il carcinoma spinocellulare, anche conosciuto come spinalioma o SCC, è un tumore maligno della cute.

Si tratta di una delle forme di cancro più frequenti nella popolazione ed è formalmente classificato come tumore della cute non-melanoma (nella stessa macro-categoria si trova anche il basalioma).

Lo spinalioma interessa soprattutto persone oltre i 60 anni, anche se recentemente si è notato un aumento dei casi nei pazienti più giovani e con prevalenza nel sesso maschile (il rapporto M:F è pari a 2:1).

L’incidenza è nettamente maggiore nei pazienti a carnagione chiara e con i capelli biondi, mentre è molto più raro che questo tumore si manifesti in pazienti dalla pelle scura.

Per minimizzare il rischio di carcinomi cutanei è fondamentale che tutti, indistintamente dalla pigmentazione cutanea, si proteggano adeguatamente dalla luce solare, senza esporsi eccessivamente nelle ore di luce più intensa ed evitando trattamenti di abbronzatura artificiali.

Dove si manifesta lo spinalioma

Il carcinoma spinocellulare può presentarsi su qualsiasi porzione del corpo, ma è di riscontro più frequente su regioni della cute cronicamente esposte alla luce del sole.

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In alcune condizioni si può presentare anche sulla mucosa dei genitali o sulle labbra e nel cavo orale.

Le manifestazioni cliniche sono eterogenee, da forme indolenti a forme più aggressive e invasive.

La lesione più comune è il nodulo ulcerato che si forma sulla cute di viso, collo, tronco e arti.

Può presentarsi anche sulla porzione cutanea del labbro inferiore, che rispetto a quello superiore è di solito più esposto alla luce.

È raro che il carcinoma possa manifestarsi sugli arti inferiori, la sua aggressività in questi casi è relativamente contenuta.

Inoltre, nei pazienti affetti da alopecia (calvizie) la patologia può svilupparsi anche sullo scalpo, perciò è bene proteggere anche quella porzione.

Le forme mucosali nel cavo orale sono tipicamente associate alla masticazione o al fumo di tabacco (soprattutto la pipa e il sigaro, meno la sigaretta) e al consumo di alcolici.

La mucosa genitale può essere coinvolta soprattutto se in concomitanza si è soggetti ad infezioni da papilloma virus (HPV).

Forme e fasi del carcinoma spinocellulare

La fase precancerosa del carcinoma spinocellulare è la cheratosi attinica (detta cheilite se sulle labbra), ovvero una papula ipercheratosica ruvida dal colore rosso-brunastro che si sviluppa nelle zone tipiche di SCC con dimensioni fino a 2,5 centimetri.

C’è un rischio che la cheratosi attinica evolva in spinalioma di circa il 10%, anche se nella maggior parte dei casi la patologia tende a regredire.

La fase non invasiva, o in situ, va sotto il nome di malattia di Bowen.

È possibile avere delle forme di SCC a basso grado, note come cheratoacantoma, ma poiché l’evoluzione ad alto grado è rapida, si preferisce rimuovere chirurgicamente la lesione, prevedendone forme peggiori.

Il rischio di avere metastasi linfonodali o a distanza è complessivamente pari al 5-10%.

La prognosi di solito è buona se la lesione è identificata in stadi iniziali e trattata precocemente, con una sopravvivenza post-operatoria a 5 anni del 95%.

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Cause del carcinoma spinocellulare

La causa principale di tumori non-melanoma è l’esposizione a raggi UV, sia artificiali (saloni di bellezza/lampade abbronzanti) sia naturali (esposizione solare diretta e senza protezione).

L’incidenza di questi tumori, infatti, aumenta sia abbassandosi di latitudine, poiché le radiazioni solari sono più forti spostandosi verso l’equatore, sia ad altitudini maggiori dove la protezione atmosferica agli UV è minore.

I principali fattori di rischio del carcinoma spinocellulare sono:

  • Pelle molto chiara, capelli rossi o biondi, occhi azzurri;
  • Esposizioni prolungate al sole, anche se protetti;
  • Lavori o passatempo all’aperto;
  • Precedenti di ustioni solari gravi;
  • Precedenti tumori cutanei;
  • Molte cheratosi attiniche;
  • Trattamenti estetici abbronzanti;
  • Fumo e alcol;
  • Infezioni da HPV, HIV;
  • Malattie genetiche (albinismo, xeroderma pigmentoso).

Come si presenta il carcinoma spinocellulare

L’esempio “classico” in questo caso è quello del paziente che si rivolge al dermatologo per una lesione cutanea che non guarisce e continua a recidivare, di insorgenza inspiegabile.

Sovente la lesione si presenta ulcerata, spessa e ricoperta di squame, che sanguina continuamente.

L’aspetto della ferita aiuta anche a ipotizzare lo stato della malattia poiché una ferita più estesa è solitamente indice di una lesione profonda negli strati della cute.

Nelle fasi iniziali, quando l’infiammazione è minima e non è ancora ulcerata, la ferita può presentarsi in modo simile ad una verruca o ad un callo e può facilmente essere ignorata o sottovalutata.

Diagnosi del carcinoma spinocellulare

Per diagnosticare un carcinoma spinocellulare, sono richiesti un esame obiettivo e una biopsia tissutale.

Durante la visita dermatologica, lo specialista esamina la ferita e interroga il paziente in merito al suo stato di salute e alla sua storia clinica.

Dall’aspetto della lesione, può valutare, almeno in parte, la gravità del tumore; dalla storia clinica e dallo stato di salute, invece, può capire se l’individuo sotto esame è potenzialmente un soggetto ad alto rischio di carcinoma spinocellulare oppure no.

La biopsia tissutale è in grado di stabilire la natura benigna o maligna della lesione cutanea, e, qualora si tratti di tumore, il tipo di neoplasia.

L’esame prevede il prelievo di un piccolo campione di tessuto dall’area cutanea sospetta per poterlo osservare al microscopio. Allo strumento, le eventuali cellule tumorali presenti hanno un aspetto inconfondibile.

Trattamento dello spinalioma

Gli attuali trattamenti consistono nella rimozione chirurgica di tutte le lesioni, sia che esse siano sospette, precancerose, in situ o in fasi più avanzate. Se l’intervento viene effettuato precocemente e con lesioni ancora non metastatizzate la prognosi è buona.

Altri approcci per lesioni superficiali o pre-maligne sono la laserterapia e la terapia Fotodinamica PDT, in quest’ultima viene utilizzato un farmaco fotosensibilizzante (5ALA) che incubato nelle cellule cancerose ne determina la morte quando esposto ad una luce LED.

Prevenzione del carcinoma spinocellulare

La miglior terapia per il carcinoma spinocellulare è la prevenzione: non esporsi al sole nelle ore più calde e senza protezione solare (applicare un filtro solare con fattore di protezione almeno di 30), coprirsi con vestiti, cappelli e occhiali da sole che schermino la luce, evitare le ustioni, effettuare sistematicamente l’auto-controllo della cute e rivolgersi periodicamente ad un dermatologo.

Non è mai troppo tardi per iniziare a seguire questi semplici consigli: il danno da radiazioni è un processo cumulativo e continuo negli anni e si è visto come l’uso regolare di filtro solare, anche cominciando da adulti, riduca sensitivamente il rischio di Carcinoma Spinocellulare o Melanoma.

Diagnosi e il trattamento del carcinoma spinocellulare a Roma

Medicalia a Roma è un centro di Dermatologia Oncologica specializzato nel trattamento del carcinoma spinocellulare e di tutti i tumori cutanei. Il direttore è la Dr. Elisabetta Perosino, specialista in Dermatologia e Vice Presidente ISPLAD.

Per ricevere maggiori informazioni o per prenotare contattaci.

AVVISO AI PAZIENTI
Le informazioni contenute in questa pagina sono solo a scopo informativo e non possono assolutamente sostituire il parere del medico.

Bibliografia

Garcia-Zuazaga J, Olbricht SM. Cutaneous squamous cell carcinoma. Adv Dermatol. 2008;24:33-57. doi: 10.1016/j.yadr.2008.09.007. PMID: 19256304.

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